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Cronaca meteo - Gennaio 2025: molteplici record di caldo abbattuti in Italia e in Europa

01:00
29 gennaio 2025

Cronaca meteo
Gennaio 2025: molteplici record di caldo abbattuti in Italia e in Europa

Una fortissima avvezione d'aria calda subtropicale oceanica invade il continente europeo portando temperature da record. Gennaio si traveste di primavera, la neve è caduta solo a quote altissime mentre insoliti temporali hanno colpito zone di terraferma lontane dal mare.

Temperatura record di 25.1°C a Lamezia Terme il 28 gennaio.

L'Europa si lascia alle spalle una fase atmosferica dai connotati eccezionali. Lunedì 27 e martedì 28 gennaio l'Italia si è svegliata con temperature ovunque comprese tra i 12°C e i 16 °C ad eccezione dell’angolo nord-occidentale dove i valori sono stati appena un po' più bassi. L'imponente richiamo di aria calda di origine subtropicale oceanica è stato mosso dall'attività della depressione Herminia che all'inizio della settimana ha stabilito un perno sulle Isole Britanniche.

L'aria calda ha coinvolto non soltanto l'Italia ma anche una grossa fetta del continente europeo, soprattutto gli stati orientali. Sono stati centinaia i record di caldo infranti, con temperature degne di fine marzo o addirittura di aprile inoltrato anche in località generalmente molto fredde. In Italia i venti di Garbino che hanno soffiato lungo i versanti adriatici hanno spinto la colonnina di mercurio fino alla soglia dei 20°C in Emilia-Romagna, oltre 20°C sulle Marche.

Qualche record di martedì 28:

Località Temperatura
Lamezia Terme Aeroporto 25,1°C, precedente 24,2° del 31/01/1965
Rimini Miramare 20,9°C, precedente 20,4° del 28/01/2002
Foggia Gino Lisa 20,0°C, eguagliati i 20,0° del 10/01/2015
Ferrara San Luca 18,8°C, precedente 17,4° del 11/01/2016
Venezia Tessera 17,0°C, precedente 15,7° del 30/01/1989
Padova Brusegana 17,0°C, precedente 16,0° del 10/01/2023
Treviso Sant'Angelo 16,8°C, precedente 16,3° del 15/01/1997
Treviso Istrana 16,0°C, eguagliati i 16,0° del 11/01/2020

L'aria molto calda è in grado di contenere molto vapore e di condensare densa nuvolosità responsabile di piogge record. Alcune zone dello stivale, come l'Appennino Ligure, hanno sperimentato piogge particolarmente forti, anche a carattere di temporale o nubifragio, con accumuli misurati fino a 300mm nell'arco di appena 36 ore. La pioggia inoltre ha conquistato località che a fine gennaio dovrebbero sempre vedere la neve anche nel pieno di un'avvezione calda. Come è accaduto ai 1800 metri di quota di Livigno.

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Come conseguenza dell'estremo calore affluito, abbiamo osservato anche numerosi temporali che si sono verificati perfino nelle zone notoriamente più fredde e lontane dal mare, come la Pianura Padana, la fascia alpina e prealpina, l'entroterra di Umbria e Toscana. Questi temporali si sono verificati tra le 6:30 e le 8:30 di martedì, cioè in quelle che dovrebbero essere le ore più fredde del giorno e quindi con il minimo potenziale energetico disponibile.

Fine gennaio è anche il periodo dell'anno in cui il potenziale dovrebbe essere ai livelli minimi non solo di notte ma anche nelle ore diurne. Tutto questo concorre a classificare la fase perturbata appena trascorsa come pienamente autunnale anche se di fatto dovremo trovarci nella parte più fredda dell'inverno.

William Demasi
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