L’Etna torna a farsi sentire

L’Etna è tornato a dare spettacolo con un nuovo episodio eruttivo che ha avuto inizio tra la notte di mercoledì 18 e giovedì 19 giugno, interessando in particolare il Cratere di Sud-Est. Dalle prime ore notturne, le stazioni di monitoraggio hanno registrato un’intensificazione del tremore vulcanico, segnale chiaro di un’attività in corso che ha poi trovato conferma anche nelle immagini: alte colonne di cenere si sono sollevate in cielo nelle brevi pause concesse dalla copertura nuvolosa.

Secondo quanto riferito dagli esperti dell’INGV, le esplosioni continuano a un ritmo sostenuto, con emissioni visibili anche durante la mattinata, finché le nubi non hanno coperto la sommità del vulcano. Il tremore ha mostrato un aumento progressivo, soprattutto tra le 4 e le 5 del mattino, raggiungendo livelli significativi. Tuttavia, alcuni strumenti attualmente non permettono una localizzazione precisa delle sorgenti del tremore o degli eventi infrasonici, sebbene tutto faccia pensare che l’attività provenga ancora dal Cratere di Sud-Est.

Per ora, non si segnalano deformazioni evidenti nel terreno né variazioni nei dati satellitari GNSS, il che suggerisce che il fenomeno, sebbene vistoso, non ha provocato particolari modifiche strutturali al vulcano. La nube eruttiva, se dovesse continuare a svilupparsi, dovrebbe spostarsi verso nord, ma la situazione resta sotto attento monitoraggio.