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Correnti atlantiche sotto osservazione

10:50
1 luglio 2025

Clima e ambiente
Correnti atlantiche sotto osservazione

© Mozgova /Shutterstock.com

Una recente missione scientifica nel Mare di Groenlandia ha indagato da vicino lo stato dell’AMOC, il complesso sistema di correnti che regola il clima dell’Atlantico e mitiga gli inverni del Nord Europa. A bordo del rompighiaccio norvegese RV Kronprins Haakon, i ricercatori hanno raccolto dati in condizioni estreme per capire se questo motore oceanico stia davvero rallentando a causa del riscaldamento globale.

Il timore degli scienziati è che questo sistema stia perdendo forza a causa del riscaldamento globale. Alcuni modelli climatici indicano addirittura il rischio di un collasso parziale o totale dell’AMOC entro questo secolo, con conseguenze che potrebbero toccare ogni angolo del pianeta. Il problema è che, nonostante la sua importanza, questa circolazione oceanica è ancora poco conosciuta, soprattutto nelle sue dinamiche più profonde e nella zona artica, dove sembra giocarsi buona parte del suo destino.

Durante la spedizione, sono stati prelevati campioni d’acqua a diverse profondità, analizzati per stimare l’età delle masse d’acqua e la presenza di gas di origine antropica. Oltre ai rilievi diretti, sono stati installati sensori fissi e lanciati veicoli sottomarini autonomi per monitorare nel tempo temperatura, salinità e velocità delle correnti.

Che cos è l'AMOC?

L’AMOC, ovvero Atlantic Meridional Overturning Circulation, è una grande rete di correnti oceaniche che trasporta acqua calda dai tropici verso il Nord Atlantico e acqua fredda in direzione opposta in profondità. È fondamentale per regolare il clima, in particolare quello dell’Europa nord-occidentale, rendendolo più mite rispetto ad altre regioni alla stessa latitudine. Un suo rallentamento o collasso potrebbe alterare profondamente gli equilibri climatici globali.

Nel frattempo, uno studio pubblicato su Geophysical Research Letters ha simulato gli effetti di un eventuale collasso dell’AMOC sul clima europeo. Se accadesse in un mondo con riscaldamento moderato, l’Europa nord-occidentale potrebbe affrontare inverni rigidissimi, con minime fino a -40 °C e un’impennata di giornate gelide. In scenari più caldi e probabili, invece, il riscaldamento globale avrebbe la meglio, annullando gli effetti di raffreddamento.

Andrea Mastropasqua
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