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Oceano Indiano - Il Super Tsunami del 26 dicembre 2004

13:22
26 dicembre 2021

Oceano Indiano
Il Super Tsunami del 26 dicembre 2004

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16 anni fa, precisamente il 26 dicembre del 2004, una terrificante onda di tsunami travolse le coste dell'Oceano Indiano. Lo tsunami fu provocato da un forte terremoto di magnitudo 9.1 avvenuto al largo delle Coste di Sumatra, una delle isole dell'arcipelago indonesiano. Stime conservative della tragedia contano oltre 230 mila morti, con migliaia di persone che ancora oggi sono considerate disperse.

I paesi più colpiti dallo tsunami con onde alte fino a 15 metri, furono Thailandia, Indonesia, Sri Lanka, India, Birmania, Bangladesh e Maldive. Rimasero uccisi anche migliaia di turisti, comprese una quarantina di persone di nazionalità italiana. Furono travolti dall'acqua anche resort e località di villeggiatura soprattutto in Thailandia.

Questo tsunami che ha travolto il sud-est asiatico, viene considerato ancora oggi uno dei più grandi disastri naturali dell'era moderna. Nelle aree più pianeggianti il mare è penentrato nell'entroterra per oltre 10 km. Migliaia di ettari di terreno coltivato furono devastati.

Le onde di Tsunami sono arrivate perfino sul continente africano, alcune onde anomale raggiunsero le coste della Somalia e del Kenya. Il disastro costrinse i governi locali ad affrontare una drammatica emergenza umanitaria, con un numero enorme di popolazione sfollata.

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Fin dalle primissime ore ci fu una corsa di aiuti da parte della comunità internazionale. In alcune località colpite la situazione era così grave che i soccorsi sono riusciti ad arrivare soltanto diversi giorni dopo lo tsunami. Non sapendo come far fronte all'enorme emergenza sanitaria, molte vittime furono seppellite in fosse comuni.

Moltissimi tratti costieri del sud-est asiatico sono soggetti ad elevato rischio di terremoti e tsunami. Per questa ragione già da alcuni anni è stato attivato l'Indian Ocean Tsunami Warning System, si tratta di un dispositivo che consente ai paesi costieri di disporre l'evacuazione delle zone a rischio, facendo una stima sul possibile arrivo di onde anomale a seguito di terremoto in mare aperto.

Redazione Meteo & Radar
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